Atri rimane nel cuore!
Nel periodo piceno come XII provincia, fa parte dell’agguerrita confederazione e nella sua bandiera di color rosso e verde campeggia il picus (o picchio), simbolo identificativo del conosciutissimo popolo.
Antica colonia romana la guelfa e fedelissima Atri, incarnata dalla vecchia e nuova chiesa di Santa Maria Assunta da una parte, trova opposta connotazione con l’imponente residenza degli Acquaviva dall’altra. Quattro secoli di storia li ritrovi in ogni angolo della citta.
Di buon ora al mattino, quando arrivi, è il duomo, basilica e cattedrale a impressionarti. Il sole corteggia le sue guglie e nel tardo pomeriggio bacia la facciata ripetutamente. Il Palazzo Acquaviva, voluto da Antonio I, il ricchissimo duca senza titolo, si trova invece percorrendo in leggera ascesa Corso Imperatore Adriano. L’importante arteria viaria, prima di perdersi nella piazza antistante, sorprende presentando monete incastonate nella pavimentazione, testimonianza dell’antico diritto di battere moneta.
Immersa nel verde e annoverando la definizione di “regina dei colli”, Atri è oggi un centro culturale di rilevante caratura monumentale, teatrale e bibliotecaria.