Le poesie di questo libro sono un’avventura attenta a mettere insieme le ricche e complesse affabulazioni di quei percorsi che rendono desta la vita e che sanno portare al chiaro della luce quel che è celato nel corso ordinario dei giorni: gli affetti, innanzitutto, la solennità delle tenerezze, gli accordi e le affinità che nascono dalle passioni e dall’amore, sulle istanze di un’esistenza che – per quanto generosa in taluni servigi – conserva i luoghi e i racconti della stanchezza, le scalfitture delle quotidiane avversioni e le villanie del broncio e del patimento.
Nel fluire delle cose e degli echi, pare tuttavia che la natura voglia partecipare al gioco delle speranze e voglia pure – a suo modo – lenire le afflizioni dell’autrice, disporre ad altre aperture, mantenere uniti gli elementi sotterranei del poetare e della memoria, ma è solo nell’esteso e tremulo repertorio dell’amore che ogni fatto trova la sua certezza e la sua piena giustificazione, umana e poetica; è l’amore, la sua forza e i suoi turbamenti ad immettere energia nei nuclei e nelle pronunce della raccolta e a farne voce rivelatrice e feconda; è l’amore – quello antico e sempre nuovo – a trasformare la storia personale, i batticuori di una sola donna (la poetessa), in una verità anche d’altri e d’altre – di ogni latitudine del nostro mondo –, in cui ciascuno può riconoscere i propri sentimenti e i propri frastuoni.