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Armando Francesconi
LA SCOMPARSA
DI EMIDIO DE FANIS
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Il prof. Emidio De Fanis, stimato sociologo, scompare misteriosamente in Siria. Andrea Benatti, il determinato ma affabile detective abruzzese incaricato di ricercarlo, si mette sulle tracce di una scomparsa che sembra una fuga, un isolamento volontario per dimenticare il meschino ambiente accademico e la noia del quotidiano.
Il professore ha infatti sì abbandonato moglie e figlia, ma è anche fuggito dalle paludi dell’Università italiana, dagli esamifici, dalle riunioni inutili e senza fine, dai panini rancidi per pranzo, dalle carriere fulminanti di certe assistenti, il cui motto sembra essere “Timida mi ti do”.
Insomma, un ambiente quantomeno deprimente: una scelta che lo porterà lontano da quell’Abruzzo “dimenticato”: dalla sua amata regione, centrale ma dal cuore meridionale; dal misticismo dei suoi paesaggi, dove castelli ed eremi sono sparsi tra le montagne e alcune architetture marine sono rivolte a Levante.
De Fanis sembra aver voluto perdersi in quell’Oriente delle luci, dell’arte della calligrafia, dei deserti e dei sogni senza fine. Ed è questa fuga nel sogno l’indizio che porterà Andrea Benatti a immergersi sulle sue tracce in un complicato intreccio, tra montagne, deserti, palme, ulivi, ginestre e oleandri, avvolto dall’odore di menta e del mare.
Copertina di Romolo Di Michele
[ISBN-978-88-7475-222-5]
Pag. 136 - € 11,00
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