La nota dominante della poesia di Mirella Cellucci è la nostalgia malinconica unita a una sensibilità intensamente vitale, frutto di un’esistenza provata dall’esperienza del dolore. Esso nasce da una cosciente solitudine interiore e dall’impossibilità di comunicare con chi è vicino solo fisicamente ma lontano spiritualmente.
Questo cammino solitario a ritroso nel tempo, quasi un pellegrinaggio nella memoria, si colora delle dolci tonalità dei ricordi della propria adolescenza: la madre, l’amica del cuore, gli struggenti tocchi impressionistici del paesaggio marino e delle strade del borgo natale. Sono immagini che la memoria e la divina arte poetica rendono eterne.