Il mal d’Oriente è un richiamo, l’odore misto di incenso e benzina, distese d’acqua gelatinose e tramonti di lacca.
Con tocco leggero e a tratti ironico, l’autrice racconta i suoi viaggi in Malesia, Thailandia, Cipro, Vietnam e Israele, sola o in compagnia di Pier, un uomo dall’indubbio carisma e altrettanto disincanto.
Viaggi e paesi dove si trova coinvolta in situazioni surreali, come la gita nella giungla a bordo di un tuk tuk, in avventure inconsapevoli e rischiose, come il mancato naufragio nel mare delle Andamane e in incontri che scalfiscono il cuore, come la giovane mamma al mercato di Bangkok e la coppia di anziani vestita di bianco a passeggio sul Mar Morto.
E tra i profumi, i colori accesi e la girandola di emozioni, incrocia donne così diverse da lei da scatenarle sentimenti contrastanti.
Le goffe mogli del beduino, la soldatessa in mitra e rossetto, le vecchie che vendono arachidi sulla spiaggia di An Bang, le prostitute attempate di Saigon.
Su tutto, il cielo d’Oriente con i suoi violenti temporali e illuminato da un sole troppo giallo.