Collocare questi versi nei dintorni dell'anima è un elegante forma di understatement; in realtà, queste poesie mostrano di essere conficcate nell'anima, nella sua profondità abissale sin dall'inizio, da quelle dedicate a Ischia, un'Ischia di mare e di pioggia e di miti, di eroi, titani, fauni.
L'altro luogo dell'anima, Campo Tures, solleva una tambureggiante interrogazione, che incalza ritmicamente fino alla risposta, la più decisiva: quella di amore. E la Parigi dei bouquinistes in riva alla Senna, dove comincia la poesia moderna, e l'aereo in volo per l'Egitto, dove comincia la storia...
Molto bella la poesia intitolata “Ottobre 1916”, un tema di ricordi familiari che diventa epico in questi versi, e la arcadica Passeggiata in primavera con il cane Athos, e ancora, le poesie augurali; molto riuscite quella in francese per una Pasqua di vera resurrezione, e quelle intime per Natale, e poi le “Terzine”, dove amore, di nuovo, è la risposta a tutte le sfide... [Giuseppe Conte]