La morte di Teresa Manganiello (1849-1876), avvenuta a Montefusco (Av), suo paese natale, suscitò un grande clamore al quale fece seguito una lunga fase di silenzio.
Nella seconda metà del secolo scorso, ci fu un graduale risveglio del ricordo di questa giovane contadina, il cui stile di vita finì per attirare l’attenzione e la curiosità di quanti decisero di indagare sulla storia di colei che aveva vissuto da protagonista una delle epoche più travagliate e complesse del nostro paese, il Risorgimento, per innalzarla agli onori degli altari.
Il riferimento continuo alle persone, ai luoghi, alle caratteristiche rurali ed economiche di Montefusco a metà Ottocento, è stato dettato dalla necessità di far luce sulla vita di Teresa che, essendo analfabeta, non ci ha lasciato scritti.
L’autrice ha perciò consultato la Positio Historica, ossia l’insieme dei documenti sulla causa di Beatificazione e di Canonizzazione con i relativi commenti storico-critici. E con l’intento di colmare certi vuoti, ha riportato anche alcune testimonianze orali che consentono di riflettere su aspetti molto interessanti del vissuto di Teresa.
Nella Parte prima, si analizza il contesto storico-culturale di Montefusco, ex capoluogo del Principato Ulteriore, accennando alla sua storia soprattutto nel difficile periodo di transizione dal regime borbonico alla dinastia sabauda. Il capitolo prosegue con un’ampia descrizione del piccolo centro irpino ai tempi di Teresa, rivolgendo una particolare attenzione al Convento di Sant’Egidio e alla figura di Padre Ludovico Acernese, che ebbero un ruolo determinante nel percorso di crescita della Manganiello. Infine, viene tracciata una completa biografia della protagonista, per consentire al lettore di conoscere la storia di una donna che si è affacciata con grande dignità sullo scenario contemporaneo.
Nella Parte seconda si offre il profilo spirituale di Teresa, che oggi è considerata la “Pietra Angolare” e la “Matrice Spirituale” delle Suore Francescane Immacolatine, Congregazione religiosa istituita subito dopo la sua morte. L’autrice si è soffermata nel descrivere il processo di femminilizzazione religiosa per poi analizzare l’incidenza sociale dell’attività missionaria di questa giovane donna e il suo percorso penitenziale, manifestato nel martirio.
“Santa” della laicità e della normalità, Teresa Manganiello si propone alle nuove generazioni come modello di femminilità veramente compiuta.
In copertina: Ritratto della Beata M. Teresa Manganiello, di Giuseppe Antonio Lomuscio