La poesia è la forma d’arte che ha conservato più di altre, nel corso dei secoli, la sua specificità creativa. Il linguaggio diventa strumento di espressione dei particolari stati d’animo, delle emozioni e delle idee degli uomini e lo fa badando al ritmo, al tono, alla melodia delle sonorità delle parole e dei versi.
Il poeta è quindi un artigiano della parola, particolarmente sensibile ai messaggi che vengono trasmessi non tanto dai significati quanto piuttosto dalla musicalità di sillabe e accenti. Nello stesso tempo, però, egli penetra gli arcani della vita, perché le parole si conficcano come chiodi nella carne e scorrono come rivoli di sangue a risvegliare coscienze addormentate.
Oggi questa funzione dell’arte poetica è svilita e ridotta a impuro slogan pubblicitario, che impone, a noi consumatori globalizzati, scelte non volute e induce bisogni non desiderati.
Per questo non bisogna disprezzare l’impegno e lo sforzo di chi vuole cimentarsi nel recuperare l’originale e millenaria specificità del discorso poetico all’interno del nostro mondo e della nostra cultura. Emozioni è una raccolta di liriche, forse non sempre stilisticamente e sapientemente cesellate, ma il lettore troverà in esse sudore, impegno e passione e, penso, qualche Illuminazione.
La condizione, però, è di non cercare nelle poesie di Alessandra Scaparrotta risposte ai grandi temi filosofici o teologici dell’uomo o teorie sul senso della vita. L’Autrice percorre un cammino più terreno e concreto: poco incline a voli metafisici, si muove nel labirinto della vita avendo per compagna una sensibilità vivace e lucida, maestra triste.
Le liriche qui presentate sono racconti in versi dalle tematiche classiche ma non scontate del repertorio romantico: l’eterna lotta tra Eros e Tanatos, tra amore passionale, desiderio pulsante che si fa carne e si scioglie in mille sensazioni, e la tragedia dell’esistenza che ha in sé la fine di ogni cosa.
Un amore universale e totalizzante che abbraccia ogni aspetto della vita, ma che è destinato a soccombere di fronte alla barbarie dell’esistenza quotidiana, fatta di mediocrità e di tradimento.
In alcune di queste traspare la paura che è in fondo la cifra esistenziale di questo alternarsi di speranza e disperazione: … “Frammenti di ghiaccio / di vitrea purezza / infiamman l’amore / di mesta amarezza”…
In altre, invece, una speranza e una gioia che danno rinfresco e sollievo ai nostri animi, tormentati dalla mediocrità dell’esistenza fugace e insignificante.
Lascio al lettore il piacere della scoperta di queste piccole perle di amore!