Silvana Cellucci

La via del Paradiso

Presentazione di Chiara Santoianni

Tabula fati, Chieti, Settembre 2007

 

Presentazione di Chiara Santoianni

     Come si conquista la via per il Paradiso? Ortensia, la protagonista di questo romanzo, prova a scoprirlo sin dalle prime pagine del libro. Benché molto giovane, ha infatti già chiarito a se stessa che al mondo tutto è effimero, che l’esistenza terrena è transitoria e dolorosa e che “del doman non c’è certezza” (non a caso, Al domani si penserà domani è proprio il titolo del primo romanzo dell’autrice); unica certezza è l’imperscrutabilità del destino. Priva dunque di ogni sano entusiasmo giovanile, Ortensia, che avrebbe tutto: bellezza, bontà, due genitori che l’adorano, ma non apprezza nulla, trascina la sua esistenza in maniera spenta, confidando soltanto in Dio, a cui vuole dedicarsi totalmente. Proprio il destino in cui non ripone speranze, però, le gioca un piacevole scherzo: farle incontrare ben presto colui che potrebbe essere l’uomo della sua vita, che, accecato dal colpo di fulmine, non perde tempo a corteggiarla.
     Ennio è un’uomo all’antica: al primo appuntamento ufficiale si presenta accompagnato in casa dei genitori della sua amata. Qui il giovane professore ha modo di confrontare il carattere timido, riservato e nichilista di Ortensia con quello irruento, passionale e vitale della sorella Marcella: il contrasto si acuirà nel corso della storia, fino a diventare conflitto, oltre che simbolo, per l’autrice, della polarità insita nell’anima femminile.
     L’incontro non pare però destinato a trasformarsi in amore: la ragazza si ritrae scontrosa e mostra di essere innamorata, più che del suo spasimante, di un ideale di vita monacale, che intende caparbiamente perseguire. Saranno l’inesauribile pazienza, la dolcezza e l’adattabilità di Ennio a spingere Ortensia, se non proprio a dimostrargli subito il suo amore e il suo desiderio, almeno a seguirlo senza opporre resistenza.
     Nella vita in comune con il giovane, che la rispetta anche fisicamente (il tema della castità è caro a Silvana Cellucci), Ortensia trova in un primo momento quel rifugio sicuro che aveva cercato nella preghiera. Ma l’incantesimo non è destinato a durare e presto la vita dei due, ormai entrambi dichiaratamente innamorati, viene sconvolta da un susseguirsi ininterrotto di avvenimenti misteriosi e traumatici, che tengono il lettore con il fiato sospeso. Ortensia è colei che dice di essere, o nel suo passato si nascondono eventi che impediscono il matrimonio con Ennio? E lui, è davvero un uomo senza macchia, o cela una doppia vita? A complicare le cose anche un delitto, di cui il professore viene accusato. E un bambino, che sarà l’elemento chiave di una serie di intrecciate agnizioni che porranno le basi del lieto fine.
     Silvana Cellucci mostra, anche in questo romanzo, la sua predilezione per le figure femminili tormentate, costantemente alla ricerca di quella purezza morale e fisica, di quella sublimazione dei desideri non facili da raggiungere, già esplorate, ad esempio, in Come una vestale.
     Ricorrente è anche il tema della violenza maschile (nelle figure paterne, nel passato di Ennio), che in questo caso funge da catalizzatore di eventi: sarà proprio da un concatenarsi di atti violenti che nasceranno, come scoprirà il lettore, i momenti più sorprendenti della storia. Che non annoia mai, ma ci conduce, con una prosa scorrevole, attraverso un turbine di emozioni contrastanti.
     La via per il Paradiso del titolo altro non è che il cammino di Ortensia e di Ennio alla ricerca della felicità, ma anche e soprattutto il percorso di crescita spirituale di ogni essere umano.

Chiara Santoianni