Silvana Cellucci

Un'oasi di pace

Presentazione di Ilenia Taddei

Tabula fati, Chieti, Maggio 2005

 

Presentazione di Ilenia Taddei

     Una storia giovane, una storia di giovani. Adolescenti, per la precisione, diciassettenni che muovono i primi passi nel mondo, un luogo particolarissimo, introiettato e trasformato dal filtro dei loro occhi, e difficile da gestire a causa delle mille difficoltà che quotidianamente si presentano loro, e la cui soluzione sembra sempre irraggiungibile: problemi familiari e scontri generazionali, ribellioni a un’educazione troppo rigida e voglia di libertà, sofferenze e illusioni d’amore, accorate confusioni sentimentali; tutto l’universo adolescenziale è racchiuso in queste pagine, come un mondo che si svolge da sé, vivo, semplicemente dipinto da Silvana Cellucci, ormai nota scrittrice, in tutta la sua complessità, e attraverso una varia messe di personaggi.
     C’è la scuola, la paura che accompagna le prime esperienze d’amore, l’insicurezza nei confronti dell’approccio sessuale, che porta a volte a confondere i propri impulsi e a trasferirli verso destinatari improbabili ma più rassicuranti, un’amica più cara delle altre, con la quale il contatto è delicato, protetto, più confortante. O forse, tale confusione è soltanto il frutto di un inappagabile desiderio di emozioni nuove, di esperire ogni sensazione, ogni sentimento, è frutto della paura di lasciar fuggire i giorni e con essi qualche esperienza nel corso della vita, di rischiare dei rimpianti, o anche soltanto di conformarsi a una generazione che è incarnazione di austerità, contro la quale si combatte.
     L’amicizia allo stesso modo è patita in questo romanzo nel tipico modo adolescenziale, cui la scrittrice con estrema sensibilità sembra quasi incarnata: intensissimo, morboso, spesso impregnato di morte, già minato dal peso insostenibile della memoria. Viene confusa, in un accesso di affettività, con l’amore, o con un bisogno fisico di compagnia, che è difficile spesso da distinguere da altri tipi di affetto, ma è indispensabile per scacciare la solitudine e il suo stesso fantasma. È un bisogno che mina anche una libera scelta sentimentale a questa età, e che porta al tormentoso divario della protagonista, un essere ribelle e angosciato diviso tra l’universale ricerca di emozioni e l’altrettanto universale bisogno di riposare nella sicurezza di un’oasi di pace.
     Lo stesso bisogno è provato anche dai personaggi secondari che gravitano attorno alla vita di Tilia, descritti con gentilezza da parte della scrittrice che dietro il personaggio scompare, lasciando alla dolcezza di qualche parola la rappresentazione di un soggetto, e alla gravità irreparabile di un gesto tragedie interiori che un ragazzo a volte non è capace di superare. L’amore è quello appassionato e complicato, veicolo di sofferenze atroci e sacrifici, che grida convinto non ti lascerò mai non mi lasciare, farò qualunque cosa per te, ti seguirò, ti starò accanto, per sempre. Illuso, innocente, disperato, sconfinato come è sconfinato un cuore di ragazzo.
     Domestico e avventuroso insieme, ricco di colpi di scena, agnizioni inaspettate, fughe, ostacoli, impreviste contestualizzazioni storiche, e contemporaneamente specchio della tranquilla e insieme travagliata vita quotidiana di ragazzi di scuola, inquietudine che spesso si riflette nelle loro parole enfatiche e nelle descrizioni iperboliche, il romanzo ci accompagna pagina dopo pagina verso uno scioglimento a sorpresa, che tuttavia riconduce alla ricerca della serenità da parte di due giovani già a vent’anni provati dalla vita.

Ilenia Taddei