Antonio De Michele è nato nel 1921 a Canistro, in provincia de L’Aquila. Ha vissuto i suoi primi nove anni in quel piccolo paese circondato dai monti e dai meravigliosi paesaggi abruzzesi, per poi partire verso nuove mete.
     Rimase a lungo analfabeta fino a quando, durante la prigionia in Siberia, un tenente cappellano dell’Esercito Italiano, don Salvetti, gli insegnò a leggere e a scrivere nei gelidi campi di concentramento sovietici.
     A fine guerra, dopo essere stato rimpatriato e aver ottenuto un impiego come lavapiatti presso il ristorante “Capri”, un locale romano molto in voga fra le celebrità dell’epoca, conosce il grande Aldo Fabrizi che, dopo aver ascoltato la sua storia, lo spinge a scrivere un copione per fare un film.
     Il film non verrà mai girato a causa della morte dell’attore, e il medesimo copione è stato adattato a romanzo autobiografico. A circa sessant’anni di distanza dalla sua ideazione, dopo tante avversità, Antonio De Michele riesce a vedere finalmente la pubblicazione di questa avvincente autobiografia.