Patricia Wolf è una convinta seguace del “soft power” poetico, in opposizione all’ondata “pulp”. Ex accanita rockettara, si è recentemente convertita al fascino del big-beat di Fat Boy Slim. Ama gli scrittori della beat-generation, MTV, la cultura anglofila, Bukowski, la video-art, i gatti persiani, i thriller alla Hitchcock, il design, la pittura astratta, la fotografia digitale, le voci roche graffianti “nere”, i giochi da tavolo, i gelati panna zabaione e cioccolato, la moda anni 70. Odia il conformismo e l’assenza di elasticità mentale. Vive a Roma la sua tempestosa eterna adolescenza.