"Ormai il tempo nostro sarà nel sogno, nell'inquieto vivere il tempo non vi è più."
Originale e a tratti provocatoria questa silloge, espressione di una irredimibile libertà di espressione. Si va da pensieri in prosa a brevi racconti, squarci poetici, lettere, frammenti di vita e tracce di esperienze, all’interno di una solida struttura narrativa. L’Autore mostra grande passione per la scrittura, considerata come mezzo per giungere a guardare oltre la soglia dell’apparenza, sempre in cerca della bellezza che si cela, a tratti, solo per essere poi disvelata.
Il linguaggio non disdegna di prendere in prestito suggestioni di altre lingue e fa anche uso di riferimenti grafici, quali gli asterischi tesi a sottolineare alcune parole particolarmente rilevanti per la visione del mondo dell’Autore, un giovane che mostra, alla sua prima prova, un lodevole rifiuto di stilemi e ovvietà, alla ricerca di quella parola che, sola, può aprire voli di pensiero. La vita è una commedia (l’Autore rifiuta il termine “tragedia”) a tratti meravigliosa, a tratti terribile, ed è in essa che in ogni caso si deve vivere da protagonisti.