Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 1908 – Torino, 1950) si laurea in Lettere con una tesi su Walt Whitman. Scrittore, poeta, traduttore e critico letterario ha svolto un ruolo fondamentale nella cultura del dopoguerra. Le sue opere riflettono la contraddizione fra esistenza individuale e storia collettiva, acuita da un’analisi su sé stesso e sui rapporti con gli altri. Vita e letteratura s’intrecciano in Pavese e se la prima è una sconfitta, l’altra giunge come salvezza; se la realtà quotidiana è inafferrabile, la scrittura è un tentativo di comunicare la solitudine e di sbrogliare il groviglio interiore, ma “incastrato nel pantano dell’anima” muore come uomo e nasce come scrittore.